XXIV Legislatura – Tornata del 20 maggio 1915
Conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra 7911
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Salandra, presidente del Consiglio, presenta il disegno di legge per il conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra, e
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Mi onoro di presentare alla Camera un disegno di legge per il conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra.
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giacchè, scatenando pel mondo la più terribile guerra in diretto contrasto coi nostri interessi e coi nostri sentimenti, si distruggeva l'equilibrio
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straordinari in caso di guerra» .
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Ne sono palesi le ragioni, ben giustificati i provvedimenti, ed esso concerne quanto occorra in caso di guerra e durante la guerra per i supremi
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Governo dei pieni poteri straordinari in caso di guerra.
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del Re di poteri straordinari in caso di guerra» , a recarsi alla tribuna per dar lettura della relazione.
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Il Governo del Re ha facoltà, in caso di guerra e durante la guerra medesima, di emanare disposizioni aventi valore di legge per quanto sia richiesto
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non per tutti identici - era recisamente avversa a ogni politica di guerra. Dico a ogni politica di guerra che non fosse di difesa necessaria, nel
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una parte della stampa, a base di vituperio contro coloro che manifestavano opinioni contrarie alla guerra, non risparmiando, anzi designando in
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se non sentisse questa avversione profonda, fondamentale, irreduttibile, alla guerra ed agli armamenti, agli armamenti che generano ed
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Cosichè - se gli aruspici ben si fossero apposti - la guerra, la grande guerra italica, la guerra che suppone ed esige l'eroismo, si inaugurerebbe
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guerra in generale, e lo è a mille doppi a questa guerra speciale, furono tanto ripetute, e sono d'altronde per sè stesse tanto intuitive, che il
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La guerra che dovrebbe rafforzare le istituzioni democratiche della Europa latina contro i pericoli e le minaccie del feudalismo imperialista
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Turati. È opportuno, signori del Governo, che vi sia qualcuno che, alla vostra domanda di pieni poteri per la guerra, risponda, semplicemente ma
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guerra un errore capitale e la possibilità di un disastro, si sarebbero improvvisamente, miracolosamente ravveduti e siano disposti a recitare il confiteor
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Di guisa che ogni guerra dell'Italia, che non sia di difesa necessaria nel senso più rigoroso del vocabolo, appare a noi in realtà una guerra contro
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, industriale, scientifica, tecnica; allo sviluppo di tutte quelle attività, qualità e strumenti di azione che la guerra e l'organizzazione per la guerra
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solo imponiamo loro il silenzio è l'ignavia quando una guerra è imminente. Per ciurmerie di cotesto genere, vi sono Società per la Pace
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Perocchè essa assai male le servirebbe, quando uscisse indebolita da una guerra che, per comune consenso, indebolirà anche i vincitori, nella quale
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Perciò, quando voi ci invitaste a gridare un Viva l'Italia! che non sia l'involucro insidioso di un Viva la guerra!, nessuno vi risponderebbe con più
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Sul terreno dell'immediato contingente, il Partito socialista italiano pensa - di fronte a questa guerra - che nessun Paese sia meno costretto
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E pigliamo impegno di fare il can di guardia perchè almeno, col pretesto della guerra gloriosa, non si speculi sulle magre conquiste
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grandi spese della guerra. Voi costantemente, se si trattò di concretare, avete ricusato.
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la difesa di quelle leggi stesse della guerra che, per una provvida inconseguenza, si impongono e si accettano per temperare la crudeltà ed il
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A' socialisti del nostro atteggiamento, nella realtà concreta e non più revocabile dell'ora, la guerra che sta per dichiararsi si presenta come un
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tradizione di Garibaldi, del quale nessuno più esecrò la guerra e nessuno combattè più battaglie per dare in olocausto la guerra a questo ideale di pace
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E la guerra, in cui sta per impegnarsi l'Italia, è anche guerra di difesa, non solo delle ragioni nazionali, ma di qualcos'altro che, nel nostro
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all'Italia isolata, esausta, a tutti invisa, la guerra oggi invano schivata.
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Noi non siamo i corifei della guerra per la guerra e non appettiamo la risurrezione dell'Italia per la guerra e attraverso la guerra; l'avremo solo
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Così, noi, avversari della guerra di ieri e avversari della guerra di domani, che non possiamo dissimularci i lutti e le difficoltà grandi e i danni
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«Il Governo del Re ha facoltà, in caso di guerra e durante la guerra medesima, di emanare disposizioni aventi valore di legge per quanto sia
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Tale oggi noi, in cospetto della stessa guerra, auspichiamo l'Italia; un'Italia che non pretenda, in nome di un passato tramontato, di dar legge ai
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«Conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra» :
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Accademia della crusca
